Costruito negli anni Quaranta, subito dopo la II Guerra Mondiale, e intitolato a un grande alpinista e aviatore, il Rifugio Giorgio Graffer inizialmente fu utilizzato come base per escursioni e avventure sui versanti selvaggi delle Dolomiti di Brenta settentrionali e come accesso alla Via delle Bocchette.
Oggi è uno dei punti di riferimento principali per gli sciatori che in inverno solcano le piste della Skiarea Campiglio, per gli escursionisti e per i bikers in estate.
Amato dai turisti per la sua testimonianza di cultura alpina tradizionale, tra i rifugi della SAT è l’unico ad essere aperto tutto l’anno.
Dalla terrazza esterna si gode un panorama vastissimo; chiedete aiuto al gestore Roberto Manni per mettere ordine tra le vette: dal Brenta al Cevedale con il sole che tramonta dietro il gruppo Adamello-Presanella.
Apertura
Tutto l’anno
Prima dell’escursione si consiglia di verificare l’effettiva apertura del rifugio contattando il gestore
Itinerari
Dal Rifugio è agevole raggiungere gli “Orti della Regina”, due conche naturali sui versanti della Pietra Grande con una grande varietà di specie floreali (1 ora di cammino, difficoltà EE). La traversata al Rifugio F. F.Tuckett e Q. Sella richiede 1 ora e 30 senza particolari difficoltà su sentiero, oppure attraverso la via delle Bocchette (4 ore e 30, difficoltà EEA) che prosegue attraversando in quota l’intero gruppo delle Dolomiti di Brenta. Ma il Rifugio è anche il punto di partenza per la traversata settentrionale del Brenta, fino al Rifugio Peller, lungo la via ferrata Costanzi, che richiede due giornate di cammino, con pernottamento in bivacco e si presenta molto difficile e riservata ad alpinisti esperti.